top of page
  • Immagine del redattoreMatteo Izzo

L’aumento degli Infortuni Muscolari in Serie A: Sovraccarico o Casualità?



L’aumento degli infortuni muscolari in Serie A è diventato un tema sempre più rilevante negli ultimi mesi, con molte squadre che si trovano a dover fare i conti con la perdita di giocatori chiave in momenti cruciali della stagione. Atleti come Paulo Dybala della Roma, Victor Osimhen del Napoli e Federico Chiesa della Juventus hanno subito stop prolungati, portando alla luce un problema che sta influenzando non solo il calcio italiano, ma lo sport professionistico a livello globale: l’impatto del sovraccarico fisico dovuto ai calendari sempre più intensi.


Un calendario sempre più impegnativo


Dopo la pandemia, la necessità di recuperare eventi e competizioni sospese ha portato a un calendario molto più fitto che non lascia spazio per adeguati tempi di recupero. Il ritorno delle competizioni internazionali, come Champions League, Europa League e le qualificazioni per le nazionali, ha creato una pressione enorme sugli atleti, costretti a giocare anche tre partite a settimana. Questo sovraccarico, combinato con allenamenti intensi, lascia poco tempo per il riposo e la rigenerazione muscolare.


Diversi allenatori, come José Mourinho della Roma e Massimiliano Allegri della Juventus, hanno espresso preoccupazione per i ritmi esasperati a cui sono sottoposti i calciatori. Le numerose partite, insieme ai lunghi viaggi, aumentano il rischio di infortuni, in particolare di natura muscolare, che rappresentano circa il 35% degli stop totali per gli atleti professionisti.


L'influenza del sovraccarico sugli infortuni


La scienza medica ha dimostrato che esiste una correlazione diretta tra il carico di lavoro accumulato e la probabilità di infortunio. Quando i giocatori affrontano sessioni di allenamento e partite ravvicinate senza un’adeguata fase di recupero, i muscoli e i tendini diventano più suscettibili a lesioni. Nel caso di Federico Chiesa, ad esempio, il recente infortunio muscolare si è verificato subito dopo una sequenza di partite consecutive, alimentando il dibattito sulle cause legate al sovraccarico.


Un altro fattore di rischio è rappresentato dai cambiamenti delle condizioni fisiche dei giocatori durante la pandemia. Molti di loro hanno dovuto affrontare un periodo di inattività durante il lockdown, seguito da un ritorno in campo troppo rapido, senza una fase di riadattamento completa. Questo ha contribuito all’aumento delle lesioni, sia muscolari che articolari.


Le soluzioni della medicina sportiva


Per far fronte a questa ondata di infortuni, molti club di Serie A hanno implementato nuove strategie e tecnologie di prevenzione. L’utilizzo di dispositivi GPS per monitorare il carico di lavoro degli atleti durante gli allenamenti è diventato sempre più comune. Questi strumenti consentono ai preparatori atletici e ai medici di valutare in tempo reale i parametri fisici degli atleti, identificando i momenti in cui il rischio di infortunio aumenta.


Alcuni club, come Milan e Juventus, hanno anche investito in tecnologie di crioterapia e protocolli di recupero avanzati, che includono massaggi sportivi, terapie a infrarossi e sessioni di rilassamento neuromuscolare. Tuttavia, nonostante questi progressi, è difficile contrastare gli effetti di un calendario così carico.


Una riforma necessaria?


Con l’aumento degli infortuni, sempre più voci richiedono una riforma del calendario calcistico. L’idea sarebbe di ridurre il numero di partite e offrire ai giocatori più pause durante la stagione. Tuttavia, l’economia del calcio, con i suoi enormi interessi legati ai diritti televisivi e agli sponsor, rende questa possibilità difficile da attuare.


Ciò che appare chiaro è che, senza un intervento adeguato, il problema degli infortuni continuerà a crescere, con conseguenze sia per le squadre, che devono affrontare rose sempre più decimate, sia per gli atleti, che rischiano di vedere compromesse le loro carriere.


Conclusioni


Il problema degli infortuni muscolari tra i giocatori di Serie A non è una novità, ma la pandemia e il sovraccarico di partite hanno peggiorato notevolmente la situazione. La medicina sportiva sta cercando di fornire soluzioni innovative per prevenire e gestire queste lesioni, ma finché non verranno rivisti i ritmi a cui sono sottoposti gli atleti, il rischio di infortunio rimarrà elevato. Il dibattito è aperto: il mondo del calcio sarà pronto a fare il necessario per proteggere la salute dei suoi protagonisti?

Comments

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Add a rating
bottom of page